LA GENESI
"In principio Dio creò il cielo e la terra.
"Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno" (Genesi 1: 1-5).
Osserviamo in dettaglio cosa ci dice questo primo paragrafo.
In questa descrizione, distinguo chiaramente il caos originario di quella
nebulosa di polvere cosmica che la scienza ci menziona. Un "mare" di polvere
che, per qualcuno che forse sta assistendo al buio, e non ha la minima idea che
quello a cui sta assistendo, non è acqua ma una nebulosa in cui egli (il nostro
possibile osservatore) sta "galleggiando". Questo individuo è nel luogo, nel
posto preciso, in cui centinaia di milioni di anni dopo sarà la Terra in
formazione. Inoltre, siccome non calpesta terreno solido, tutto quello che può
immaginare o intravedere, secondo i suoi parametri, è l'abisso, l'abisso dello
spazio.
Subito, questo stesso individuo (che continua la sua osservazione e narra quello
che vede) vede la luce brillare per la prima volta e crede che Dio l'abbia
creata in quel momento - come luce - in quanto non può ancora vedere che nasce
dal Sole. Vede la luce, ma non da dove proviene. Per lui è come se Dio avesse
"acceso" la luce.
È necessario chiarire che quando parlo di un osservatore intendo qualcuno che in
un epoca recente - diciamo circa 3000 anni fa - ha ricevuto una visione o una
rivelazione di Dio, e attraverso di essa riesce a vedere la creazione del
Sistema Solare. Non significa che l'osservatore fosse presente alla creazione
nel momento in cui Dio ha operato, ma che l'abbia vista o captata in seguito,
attraverso una sorta di visione estremamente riassunta...